#Fornitori Brindisi
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Kalos Circo Mobile vi stupirà
Il giorno del vostro matrimonio deve essere unico e speciale. Ma per renderlo davvero indimenticabile e per stupire i vostri cari invitati avete bisogno di uno spettacolo che vi sappia trascinare in un’atmosfera da fiaba per impreziosire i momenti salienti della cerimonia del vostro giorno più bello. Kalos Circo Mobile, coadiuvato dal suo team, sarà pronto ad accogliere voi e i vostri ospiti…
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Brindisi: arrestate 5 persone per spaccio al termine dell'indagine "FULL SERVICE"
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Brindisi: arrestate 5 persone per spaccio al termine dell'indagine "FULL SERVICE". La mattina del 22 aprile a Brindisi e provincia i Carabinieri della Compagnia di Brindisi, con il supporto di unità antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Modugno (BA) e delle Aliquote di Pronto Intervento di Brindisi, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi (dott.ssa Vilma Gilli) nei confronti di cinque individui, indagati a vario titolo per reiterata detenzione, trasporto, occultamento, cessione e vendita di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e cocaina, a conclusione dell'indagine (denominata FULL SERVICE), diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dai Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico (BR). L'ATTIVITA' INVESTIGATIVA La complessa ed articolata attività investigativa ha consentito di documentare la gestione dello spaccio da parte, principalmente, di due dei cinque indagati, fratelli tra loro, di cui uno titolare dell'officina di gommista "FULL SERVICE", con sede a San Pietro Vernotico, già agli arresti domiciliari per altra causa; l'apporto fornito dalla sorella nello svolgimento dell'attività illecita, onde sopperire alle limitazioni alla libertà personale di quest'ultimo; le modalità di occultamento dell'hashish e della marijuana, che richiedevano l'utilizzo di un grosso pneumatico da trattore – collocato a ridosso della recinzione dell'officina – e di una nicchia per il contatore dell'acqua – ricavata nel muro perimetrale della stessa officina – in cui venivano occultate dette sostanze che, previo accordo personale/telefonico, venivano poi prelevate dagli acquirenti; gli approvvigionamenti di cocaina operate dagli altri indagati a favore del titolare dell'officina, mediante deposito della sostanza all'interno di un barratolo di latta, collocato sul davanzale della finestra della sua camera da letto, dove venivano prelevati dal predetto; le particolari modalità di consegna delle partite nel periodo novembre 2022 – gennaio 2023, allorché il menzionato titolare dell'officina era costretto a usare una sedia a rotelle perché immobilizzato a seguito di una frattura agli arti inferiori - per cui i fornitori consegnavano la cocaina collocandola tra le gambe dello stesso. Operare un accurato riscontro dei risultati delle attività tecniche, come intercettazioni e video riprese, mediante perquisizioni personali e veicolari operate nel corso dell'attività investigativa; Inquadrare le posizioni dei due germani e delle persone che con i predetti si sono relazionate; Rilevare il collegamento tra le condotte poste in essere delle persone indagate, posto che le richieste di approvvigionamento da parte degli acquirenti è stata puntualmente seguita dall'acquisto di nuove partite da parte degli spacciatori, a riprova dell'intervenuta cessione della sostanza, previo pagamento della stessa da parte degli acquirenti; Decodificare il linguaggio criptico adoperato nel corso delle intercettazioni. ARRESTI E SEQUESTRI Nel corso dell'attività è stata arrestata in flagranza 1 persona per "detenzione illegale di armi e munizioni, detenzione di arma clandestina e detenzione di manufatto esplodente", a seguito del rinvenimento e sequestro di 1 bilancino di precisione e materiale utile per il confezionamento della droga; sono state segnalate 7 persone per violazione amministrativa ex art. 75 D.P.R. 309/90 col sequestro di complessivi grammi 10 e grammi 5, rispettivamente di hashish e di cocaina; sono state sequestrate nei confronti di ignoti, in due distinti riscontri, complessivi grammi 80 di hashish; sono state censite circa 125 cessioni di sostanza stupefacente di vario tipo. Sulla base dei suddetti elementi è stato ritenuto sussistere il requisito di gravità indiziaria a carico delle persone arrestate, la cui definitiva responsabilità dovrà comunque essere accertata nel corso del giudizio cui saranno eventualmente sottoposte.    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Condividere Bistrot: 12 mesi di costante crescita
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Ci troviamo ad Arona, cittadina sulla sponda piemotese del Lago Maggiore, in Alto Piemonte e più precisamente nella sua piazza centrale, la più scenografica, San Graziano. Il Condividere Bistrot ha recentemente festeggiato il suo primo anno di attività con una cena speciale aperta ad amici, giornalisti ed esperti del settore Enogarstronomico. Durante l'evento, sono stati riproposti i piatti e i vini che hanno caratterizzato i dodici mesi di successo del locale. I vini della serata sono stati presentati direttamente dai loro produttori: Silvia Barbaglia, che ha presentato i vini novaresi, e Elena Gillardi, che ha presentato i vini langaroli. Entrambe sono giovani e appassionate viticultrici piemontesi. Durante la serata sono stati degustati una varietà di vini, tra cui un metodo classico da uva rara, un bianco da Erbaluce, un Boca DOC, un dolcetto e uno Syrah. I proprietari del bistrot, Stefano e Melissa, insieme al loro giovane team, hanno presentato i piatti ai partecipanti, interagito con gli ospiti, condiviso progetti futuri e soffiato la prima candelina sulla torta di compleanno. Durante la serata è stato offerto un menu ricco e variegato, che ha sapientemente combinato sapori, aziende e prodotti di eccellenza del territorio, tra cui: - Focaccina con Crudo di Masera, maionese al pomodoro e caciocavallo di Bufala "Azienda Agricola Facchi" - Hummus di ceci con polvere di prezzemolo e microortaggi di rucola "Biomatto" - Manzo cotto al rosa con salsa tonnata e microortaggi "Biomatto" - Polpettina di panissa di Lago - Buns con tartare di Fassona e composta di Cipolla di Cureggio "Audere" - Barchetta con bollito misto e bagnetto verde - Tentacolo di polpo arrostito, patate schiacciate alla Senape e salsa tartara - Linguine di Gragnano cacio e pepe con Bottarga di Lago - Storione in oliocottura con cipolle caramellate e salsa di Dolcetto - Riso "Goio DOP 1929" al San Carlone "Luigi Guffanti" e rapa rossa - Ribs di maialino in salsa barbecue Tutte queste prelibatezze sono state accompagnate da vini rossi piemontesi e, per concludere, da bollicine. Il locale, che ha preso spazio in un'ex macelleria, ha ricevuto festeggiamenti da numerosi ospiti e clienti che apprezzano il suo stile originale. Gli spazi e alcuni arredi del bistrot ricordano l'antica destinazione del luogo. Questa formula ha conquistato sia gli aronesi che i turisti che visitano la città per una serata o una vacanza. Durante il ringraziamento pubblico, Stefano Minervino ha voluto esprimere la sua gratitudine a diversi collaboratori che hanno reso possibile l'evento. Ha ringraziato @i_fiori_di_bruna per la splendida composizione floreale che ha decorato i tavoli, @leyani.music e @raulbalardin per la perfetta accompagnamento musicale che ha creato l'atmosfera desiderata. Inoltre, ha ringraziato Silvia (@vinibarbaglia) ed Elena (@gillardiaziendaagricola) per i loro vini di alta qualità e professionalità che hanno accompagnato i piatti della serata. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a @zoppispremiumbeverages per aver fornito il vino perfetto per il brindisi più importante. Non sono mancati i ringraziamenti a @maisonmorotti di Arona per la bellissima e deliziosa torta e a @iosonobarz8 per le meravigliose foto che hanno immortalato l'evento. Stefano ha anche espresso gratitudine ai giornalisti presenti e a tutti i clienti che hanno scelto il loro locale, creando un legame speciale. Infine, ha ringraziato il suo team, composto da Davide, Karima, Valentina, Alessia e Roberto, per il loro contributo fondamentale al successo del Condividere Bistrot di Arona. Lasciateci chiudere esprimento un semplice concetto ma che soltanto le persone lungimiranti riescono a mettere in atto: CONDIVIDERE Realizzare serate o appuntamenti o eventi nei quali gestori e fornitori collaborano, creando modo di rapportarsi con professionisti, produttori, in un ambiente dove non esistono complicazioni... è il modo perfetto per fare business e sostenere il territorio. E' pieno di eventi dove si trovano fornitori fianco a fianco, con i propri banchetti, che elogiano naturalmente i propri prodotti ma che difficilmente si rapportano tra loro, trovandosi spesso di fronte a organizzatori improvvisati che non sanno minimamente valorizzare ciò che stanno rappresentando. Umiltà, creatività, volontà di collaborazione, buon gusto, intelligenza e investimenti, solo le basi per il successo che, come nel caso di Condividere Bistrot si vede all'orizzonte. Bene, bravi bis... Read the full article
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giancarlonicoli · 4 years ago
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18 dic 2020 19:49
L'AZIENDA DELLE MASCHERINE DI ARCURI? ERA NATA CINQUE GIORNI PRIMA DELLA COMMESSA MILIARDARIA! LA RIVELAZIONE DI MARIO GIORDANO - BENOTTI, IL GIORNALISTA INDAGATO PER LA COMMISSIONE DA 72 MILIONI DI EURO, METTE IN DIFFICOLTÀ IL SUPER-COMMISSARIO: ''FU ARCURI A CHIEDERMI UNA MANO A TROVARE LE MASCHERINE''. E NON È NEANCHE CHIARO SE IN QUEL MOMENTO FOSSE GIÀ STATO INCARICATO DELLA GESTIONE DELL'EMERGENZA
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??? Gli affari d'oro sulle mascherine cinesi? Dietro la super provvigione di 72 milioni di euro incassata da Mario...
1. L'AZIENDA DELLE MASCHERINE DI ARCURI? ERA NATA CINQUE GIORNI PRIMA DELLA COMMESSA! LA RIVELAZIONE DI MARIO GIORDANO
Dalla pagina Facebook di ''Fuori dal Coro'':
Le mascherine cinesi di Arcuri? Dietro la super provvigione di 72 milioni di euro incassata da Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi e Jorge Solis c’è un’azienda che era stata creata appena 5 giorni prima della firma del contratto. Il 50 per cento dell’appalto da 1,2 miliardi di euro, infatti, è stato aggiudicato il 15 aprile 2020 alla Luokai Yongjia Trading Co. Che, come testimonia un documento esclusivo che sarà mostrato nella prossima puntata di “Fuori dal Coro”, è stata creata nei giorni immediatamente precedenti, esattamente il 10 aprile 2020. Com’è possibile che il caporedattore Rai in aspettativa e l’ingegnere aerospaziale la conoscessero? E perché comprare materiale sanitario da una società appena nata?
Non è tutto. Nell’inchiesta, che sarà trasmessa prossimamente dalla trasmissione di Rete4, condotta da Mario Giordano, risulta che dietro la Luokai ci sia un’azienda (la Prince International) che non è specializzata nella produzione di mascherine ma nella produzione di valvole e altri prodotti idraulici per impianti petroliferi. La quale azienda è strettamente collegata con una società di Settimo Milanese, la Athena Engineering srl. La Athena Engineering e la Prince International, per altro, hanno pure lo stesso azionista di maggioranza, mister Pan Qiuhe, che possiede il 70 per cento di entrambe.
Ricapitolando: l’Italia, tramite la struttura del commissario straordinario, acquista mascherine per 1,2 miliardi di euro da due società cinesi, che pagano 72 milioni di euro di provvigioni a Mario Benotti, Andrea Tommasi e Jorge Solis. Una di queste due società cinesi, quando firma il contratto, è stata costituita da appena cinque giorni, e fa parte di un gruppo specializzato in valvole per impianti petroliferi che ha una sede importante a Settimo Milanese. Come mai ci si è rivolti proprio a questa società? Che c’entrano le valvole per gli impianti petroliferi con il materiale sanitario? E perché per stabilire un contatto con un gruppo cinese che ha radici a Settimo Milanese c’è stato bisogno dell’intermediazione di Tommasi, Solis e Benotti? In attesa delle risposte che arriveranno dalla Procura, l’inchiesta di #Fuoridalcoro continua!
2. BENOTTI IMBARAZZA IL COMMISSARIO: «FU LUI A CHIEDERMI LE MASCHERINE»
Giacomo Amadori Giuseppe China per “la Verità”
L'inchiesta per l' acquisto di 800 milioni di mascherine cinesi da parte della struttura del Commissario straordinario per l' emergenza sanitaria ruota tutta intorno al ruolo del commissario Domenico Arcuri (non indagato), che gli inquirenti romani ritengono sia stato messo in mezzo dai soggetti che hanno incassato la bellezza di 63,5 milioni di commissioni. In particolare da Mario Benotti, giornalista Rai in aspettativa non retribuita, che avrebbe «sfruttato le sue relazioni personali con Arcuri» per far ottenere le commesse agli imprenditori Andrea Vincenzo Tommasi e Jorge Solis, impegnati in settori diversi da quello biomedicale.
Ma per configurare il reato di traffico di influenze di cui sono accusati sei degli otto indagati occorre esercitare indebite pressioni sul pubblico ufficiale.
E Benotti, il trait-d' union della presunta cricca con Arcuri, nega di aver effettuato alcuna pressione. Anzi di essere stato da lui incalzato. Ai suoi avvocati, Alessandro Sammarco e Giuseppe Ioppolo, ha riferito di conservare nel cellulare i messaggi di sollecito ricevuti dallo stesso Arcuri.
Mercoledì in un' intervista rilasciata a Bruno Vespa, Benotti ha dichiarato: «Era un periodo in cui io parlavo con Arcuri di varie questioni.
Stavo preparando un libro, su questioni di politica industriale eccetera. Poi scoppiò l' emergenza e fra le tante persone che, immagino, siano state interpellate, Arcuri mi chiese di dare una mano nella ricerca di dispositivi di protezione individuale () Misi in contatto la Protezione civile, cioè l' ufficio del commissario Arcuri, e la persona che ritenevo in quel momento più importante». Cioè l' ingegnere Tommasi. A questo punto il giornalista aggiunge: «Quando cercai evidentemente all' interno dei miei contatti, di vedere come si poteva dare una mano, io informai Arcuri: "Forse abbiamo una soluzione" e Arcuri mi mise immediatamente in contatto con la struttura tecnica. Dopodiché, Arcuri in questa vicenda non è più entrato».
Non è chiaro quando tutto questo sarebbe successo. E in questa storia le date sono importanti.
Noi purtroppo non siamo riusciti a parlare con Benotti, ma ci piacerebbe avere dei chiarimenti sulla sua ricostruzione. Infatti Arcuri a inizio marzo era ancora l' ad di Invitalia e la sua nomina a commissario straordinario è stata annunciata dal premier Giuseppe Conte solo il 12 marzo, nomina divenuta effettiva il 17 dello stesso mese.
Ma gli investigatori hanno scovato le proposte di incarico da parte di due aziende cinesi, aventi a oggetto «consulenza in tema di promozione e vendita -in Paesi diversi dalla Cina- di dispositivi medici», datate 10 marzo e 16 marzo. Dunque a partire dal 10 marzo Tommasi aveva pronti i fornitori che avrebbero fatto planare sull' Italia oltre 800 milioni di mascherine in Italia, anche se i contratti sono stati firmati il 25 marzo e il 15 aprile.
È vero che è stato Arcuri a chiedere aiuto a Benotti e non, invece, il giornalista a proporsi? Se è così, perché il commissario si è rivolto a un uomo impegnato in business molto diversi da quello delle mascherine? E ancora, Arcuri ha incaricato Benotti quando era già commissario o prima? C' entrano qualcosa i rapporti di Benotti con la politica nel suo coinvolgimento da parte della struttura emergenziale? A Porta a Porta il giornalista ha negato: «Io non ho utilizzato nessun canale della politica né della maggioranza, né dell' opposizione» e ha assicurato che «nessun uomo politico sapeva della provvigione».
Quando Vespa ha fatto notare a Benotti che le sue aziende si occupavano di tutt' altro, lui ha risposto: «Io presiedo un consorzio di ricerca pubblico e privato, che lavora nel settore delle scienze della vita e con una serie di società collegate e una serie di contatti internazionali».
Questo consorzio si chiama Optel, ha sede a Mesagne in provincia di Brindisi e su Internet si legge che è «attivo nel settore della ricerca in campo della microelettronica, meccatronica, sensoristica avanzata di estrema precisione, con applicazione (esemplificative) in campo militare, civile, medico e di protezione idrogeologica».
Insomma i dispositivi non sembrano proprio il core-business.
In più nell' oggetto sociale si legge anche che «il Consorzio non ha scopo di lucro e che la sua gestione non deve portare alla distribuzione di utili sotto qualsiasi forma».
Per incassare la provvigione da 12 milioni di euro Benotti ha scelto un' altra delle società in cui ha un ruolo, la Microproducts It. Ricavi senza spese, ottenuti mettendo semplicemente in contatto Arcuri con Tommasi e poi quest' ultimo con la struttura.
Durante l' intervista il giornalista imprenditore ha sparato un po' di numeri a caso, sostenendo che grazie a lui lo Stato avrebbe risparmiato quasi 850 milioni di euro, rispetto ai prezzi stabiliti dalla Consip, e che a marzo le mascherine chirurgiche si pagavano anche «7, 8, 10 o 12 euro».
Infine Benotti ha scaricato sul socio Tommasi la decisione di coinvolgere nel business l' ecuadoriano Solis, che ha incassato 3,8 milioni di commessa con una società che si occupa di bibite e che è stato segnalato agli uffici tecnici della Protezione civile dallo stesso Benotti: «Personalmente non lo conosco» ha precisato il giornalista. «A me l' ha segnalato l' ingegner Tommasi. E io ho detto alla Protezione civile che c' erano queste due persone che si stavano occupando di questa cosa. In quel momento posso aver peccato di non aver controllato che questo signore si occupasse di bevande».
Alla fine Benotti ha ringraziato il Signore per l' importante guadagno e Vespa per avergli dato la possibilità di dare la sua versione: «Quello che mi sta a cuore è spiegare che questi soldi sono arrivati, sono su una società, e non sono miei personalmente e che sono soldi anche in via di reinvestimento e su cui si pagheranno le tasse. Se avessi avuto qualcosa da nascondere non li avremmo fatti venire qua».
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Resolvis è lieta di annunciare l’apertura del nuovo sito di commercio elettronico Mattonellando.it!
“La nostra struttura si articola tra la sede di Matera, dove è presente anche il magazzino campionature, la logistica integrata di Modugno (BA), che gestisce le spedizioni nazionali tramite corrieri specializzati, e le partenze prioritarie dai depositi dei nostri fornitori” ha dichiarato nel suo primo post Francesco Maragno, amministratore dell’azienda di fornitura di prodotti per l’edilizia. La nuova impresa si occuperà, in totale autonomia, della vendita online di prodotti che l’imprenditore conosce bene: pavimenti, rubinetterie, sanitari e affini.
Noi di Resolvis siamo onorati di essere stati selezionati per fornire il supporto di marketing e comunicazione, e siamo stati davvero contenti di aver affiancato la start-up nella fase di creazione e lancio della piattaforma digitale online di Mattonellando.it.
Resolvis. Il marketing e la comunicazione al servizio dei migliori affari.
www.resolvis.it - tel. 0835/331871
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emanuelepinelli · 8 years ago
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“Serve un piano Marshall per l’ambiente”
La strategia italiana per la sostenibilità raccontata in un’intervista a tutto campo... anzi, a tutto Camponi!
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A prima vista, Niccolò Camponi (28 anni) appare un giovane dai modi squisiti, con qualche ricciolo fuori posto e una passione folle per la storia sovietica. Ma uno sguardo più approfondito rivela ben altro...per esempio, che ha fatto parte dell'équipe del Ministero dell'Ambiente incaricata di elaborare la strategia italiana per lo sviluppo sostenibile da qui al 2030.
Ci siamo incontrati a Campo de'Fiori per chiacchierarne un po' insieme.
Niccolò, grazie a te ho scoperto che esiste una strategia italiana per lo sviluppo sostenibile. Di che cosa si tratta di preciso?
È la prima volta che l'Italia mette in pratica una strategia per diventare un Paese il più sostenibile possibile. Si tratta di 17 obiettivi che le Nazioni Unite hanno messo sul tavolo, dall'eguaglianza di genere alla lotta ai cambiamenti climatici, che ogni Paese del mondo deve cercare di raggiungere attraverso una sua propria strategia. La national review dell'Italia, ossia l'aggiornamento su come stanno andando i lavori, sarà presentata ai primi di luglio a New York.
 L'obiettivo è molto ambizioso (anche perché l'Italia, come sappiamo, è quello che è), tant'è che ultimamente la gestione della pratica è stata presa in carica dallo stesso Palazzo Chigi.
Ma tu come ci sei finito dentro?
Sto facendo un tirocinio al Ministero dell'Ambiente. Non sapendo bene come suddividerci in base alle nostre competenze, ci hanno detto: "Proviamo a far partecipare questi ragazzi a qualcosa di molto all'avanguardia". Così io, con altri sette, faccio parte di questo gruppo in cui rimettiamo in sesto tutti gli indicatori, gli obiettivi, i target che i tecnici del Ministero hanno messo in campo, per tirarne fuori delle politiche sulla sostenibilità. È un lavoro abbastanza avvincente.
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Tu hai detto, con un sospiro quasi sconsolato, "perché l'Italia è quello che è". Eppure io ho sentito dire che ci sono degli ambiti della sostenibilità in cui non siamo messi così male, tipo la quantità di energia rinnovabile prodotta rispetto al totale. Puoi dirmi quali sono alcuni nostri punti forti, al momento, e alcuni punti deboli?
Posso dirti che è stato fatto un posizionamento, una fotografia della situazione italiana in base agli obiettivi di questa agenda 2030. E la situazione è abbastanza sconvolgente su alcuni settori. Ad esempio: sulle città sostenibili, siamo a uno dei livelli più bassi. Anche sulla difesa dell'ecosistema...
...i target migliori invece sono l'uguaglianza di genere o l'accesso all'acqua, che magari in un Paese sviluppato sono più facili da raggiungere rispetto a un Paese del terzo mondo.
Nello specifico, sul tema dell'energia l'Italia è tra i primi per lo sviluppo di elettricità da fonti rinnovabili. Ma potremmo migliorare ancora di più. Per esempio, l'abbattimento delle emissioni di CO2 rispetto al 1990, che doveva essere del 6%, l'Italia l'ha raggiunto solo perché c'è stata la crisi economica e si sono ridotti i consumi.
Manca però un piano veramente strutturale. Nonostante da poco sia stata pubblicata la SEN (Strategia Energetica Nazionale), è ancora molto difficile che i nostri governi si impegnino in modo chiaro e definitivo per togliere i sussidi alle fonti inquinanti come il carbone o gli idrocarburi.
Perché, in questo momento esistono sussidi a carbone e idrocarburi in Italia??
In ogni Paese esistono sussidi finanziari agli idrocarburi o comunque alle risorse non rinnovabili.
E perché?
Bella domanda...se si togliessero questi sussidi, si capirebbe che si vuole davvero virare sulla green economy. Purtroppo ci stanno anche degli interessi superiori, nel campo dell'economia e della finanza, che lo impediscono. Poi si vedrà cosa il nostro governo vuole fare di qui alla fine della legislatura, visto anche l'accordo di Parigi. Certo, l'anno scorso il referendum delle trivelle avrebbe potuto segnare un punto di svolta importante.
Per quanto io, su questa cosa, vorrei un chiarimento. Quel referendum lì, come anche il discorso attuale del TAP, riguarda una fonte di energia, cioè il gas naturale, che è comunque la più pulita dopo le rinnovabili. In un momento in cui tu mi hai detto che si sovvenziona ancora il carbone! Allora perché non si è scelto di fare una battaglia direttamente sulle centrali a carbone che tuttora vengono utilizzate in Italia?
Non costerebbe neanche troppo, mi pare 4 miliardi, chiudere le nostre centrali a carbone. Ora tu devi sapere una cosa: tempo fa hanno riconvertito a carbone la centrale di Torrevaldaliga, che sta a Civitavecchia, e Roma sostanzialmente va a carbone.
Roma??
Roma. Va a carbone. Quella è una delle centrali più grandi d'Europa. E un'altra cosa divertente è che si fa la battaglia contro il TAP, però si dimentica che Brindisi ha un'altra delle più grandi centrali a carbone. Allora si facesse la battaglia per chiudere quella centrale. Il TAP da questo punto di vista potrebbe aiutare.
È vero che per molto tempo si è ritenuto che il gas naturale facesse da "energia di transizione" tra le fonti non rinnovabili e quelle rinnovabili. Però già ad oggi un Paese come l'Italia, che ha puntato molto sul gas nel mix energetico e che, avendo poca diversificazione, si è reso anche, come dire, un po' ostaggio di due grandi fornitori che sono l'Algeria e la Russia...
...tant'è che il TAP serve proprio a differenziare...
Sì, il TAP servirebbe a differenziare, perché ci porterebbe il gas dall'Azerbaijan attraverso la Turchia e la Grecia, e aiuterebbe, anche se poco (7-8%), a differenziare. Ma bisogna vedere se il gas va a sostituire il carbone o se gli si aggiunge soltanto.
Sulle trivelle tu hai ragione, ma avere il coraggio di chiudere alcune di quelle trivelle, per quanto poche, sarebbe stato come dire: "Partiamo già adesso, per quanto il gas sia tra virgolette pulito, col chiudere sul gas e incentivare le rinnovabili". Una volta fatto sul gas, a maggior ragione avresti potuto farlo sul petrolio o su altri derivati. Una delle cose su cui l'Italia è all'avanguardia, per esempio, è la sostituzione delle raffinerie, che si stanno trasformando in bio-raffinerie per la produzione di plastiche e biocarburanti di seconda generazione.
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A proposito della sostituzione nel mix energetico, nella strategia ci sono obiettivi numerici ben definiti? O hanno fatto i vaghi?
La strategia è stata fatta totalmente da tecnici, perché la politica non ha dato indicazioni dirette. Comunque mi pare che sia prevista, entro il 2030, una riduzione del 30% da fonti non rinnovabili e un aumento corrispondente da quelle rinnovabili.
Ecco, ma questo a parità di consumi o in rapporto ai consumi che, ad esempio con un eventuale efficientamento dei palazzi, si profilerebbero fra 15 anni?
Non è molto chiaro. Si è dato un valore numerico generale senza entrare nello specifico.
Ma se ci fosse davvero una riduzione del 30% rispetto ai livelli attuali, di quanto bisognerebbe ridurre i consumi per portare finalmente il fossile a diventare minoritario?
In realtà, dal punto di vista dell'efficienza, l'Italia è sempre stata uno dei Paesi leader, avendo sempre avuto poche fonti fossili. Le industrie italiane sono molto molto efficienti. 
Il problema è per esempio sul parco mezzi: siamo molto indietro su automobili e trasporti. Invece andiamo molto bene sugli elettrodomestici, per farti capire. 
Comunque servirebbe un grande piano, per rimettere in sesto il Paese anche dal punto di vista lavorativo, di efficientamento degli edifici. A Roma abbiamo edifici costruiti fra gli anni '30 e gli anni '60 che sono edifici energivori, di categoria G...però anche lì servono fondi. E in questo momento i nostri budget sono molto bassi: l'unica che può darli è l'Unione Europea. Certo, l'austerity non ci ha aiutati.
Del parco auto, per esempio, si parla nella strategia?
Sì, ci stanno dei piani che il governo italiano ha messo in atto, sull'incentivo dell'elettrico, sul car sharing e soprattutto sull'eliminazione dei veicoli in circolazione nelle città, perché in Italia abbiamo un numero tra i più alti d'Europa di veicoli per abitante, con città che non sono quelle dell'America con i vialoni, o quelle della Germania che erano state bombardate, ma città storiche. 
Per incentivare l'auto elettrica c'è un problema di infrastrutture da costruire (banalmente le postazioni per la ricarica) e di costo delle batterie, che deve diminuire affinché queste auto diventino competitive nel mercato e il cittadino ci si possa avvicinare. 
Per ora si potrebbero utilizzare come transizione i motori ibridi: dentro le città il motore elettrico e fuori il motore a combustione. O addirittura la carbon tax, sui trasporti e non solo. Ma la politica deve avere il coraggio di fare queste scelte.
Quanto costa fare queste scelte? Per dire che a Roma chi ha la macchina ibrida, elettrica o GPL non paga più il parcheggio per 10 anni, quanto devo stanziare?
Devi stanziare svariati miliardi. Servirebbe veramente un piano un po' come lo è stato il Piano Marshall. Un ribaltare il modo di vivere che abbiamo. 
Green economy, economia circolare, non considerare il rifiuto come uno spreco ma come una risorsa...dovremmo farlo entrare in testa di ognuno di noi, a partire dall'Educazione Ambientale, che era prevista dallo scorso governo, ma non è stata portata avanti nelle scuole. Il cittadino deve abituarsi a cambiare mentalità: lo sviluppo di un ben-essere, non più di un ben-avere. C'è un degrado ambientale, ma anche esistenziale delle persone, che la sostenibilità può far cambiare. 
Recentemente sono stati introdotti i BES, cioè gli indicatori della sostenibilità, nella finanza del governo. Si cerca di far integrare la vecchia mentalità con la nuova, e noi speriamo che la nuova diventi preponderante.
Anche perché non è una foglia di fico. Probabilmente, oggi, sul BES l'Italia andrebbe ancora peggio che sul PIL. Non l'hanno introdotto per dire "su qualcosa il nostro governo lavora bene", è stato un atto di coraggio ideale.
Una volta che tu hai sottoscritto l'accordo di Parigi, ti sei veramente impegnato a livello mondiale per far sì che il tuo Paese sia all'avanguardia sul tema. E l'Italia ha tutte le caratteristiche per esserlo: abbiamo il know-how, abbiamo molta ricerca, che purtroppo in certo casi va all'estero come è stato per Carlo Rubbia e il suo solare termodinamico. Il problema è riuscire a mettere a sistema tutto questo, e lo può fare, lo ripeto, solamente la politica. 
L'ambiente non è più solo un capitolo da mettere in un programma tra immigrazione e sanità. Deve diventare il capitolo dell'economia.
Cioè, non deve essere più pensabile un'economia che non sia sostenibile.
Sì, ma soprattutto deve entrare in tutti i capitoli. In tutti i capitoli! Bisognerebbe fare veramente una Finanziaria Ambientale. Io la penso così. Declinata solo su tematiche ambientali che poi si ripercuotono su tutti gli altri campi. Deve entrare nell'istruzione, nella sanità, nelle politiche giovanili, nei trattati internazionali. Ormai l'ambiente è tema internazionale, se ne occupa più il Ministero degli Esteri che quello dell'Ambiente...
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Un'ultima domanda. Mi hai detto che tra i nostri tasti dolenti c'è la tutela dell'ecosistema. Cosa propone la strategia? Spiegami, anche perché quelli di noi che vivono nei centri cittadini magari non si rendono bene conto.
Propone piani sulla tutela delle foreste, sull'acquacoltura, sulla pesca...il problema degli stock ittici è importantissimo. C'è un target proprio sulla difesa del mare, e l'Italia è immersa nel mare.
La biodiversità è molto a rischio per i cambiamenti climatici, già solo un aumento di due gradi creerà dei problemi enormi alla biodiversità italiana che è una delle prime al mondo. Investirci può avere un tornaconto enorme, anche dal punto di vista del turismo: non un turismo di massa, ma un turismo sostenibile che difende le specificità locali, come i parchi marini e i parchi montani di cui l'Italia è ricchissima.
L'uomo non è solo su questo pianeta, ed è responsabile anche dell'ambiente che lo circonda.
Giardiniere del mondo, come nel secondo capitolo della Genesi?
Eh insomma, gli tocca essere anche un po' giardiniere del mondo e avere rispetto per l'ambiente, che non è una cosa data, da cui l'uomo può pensare di ricevere risorse usandolo poi come discarica.
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Professionisti dell'intrattenimento renderà indimenticabile il vostro evento
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Kalos Acrobatica Aerea per un evento speciale
Kalos Acrobatica Aerea è un progetto artistico che mette insieme in un magico mix elementi di danza, acrobatica aerea e circo contemporaneo. Servizi offerti Nasce dalla passione per l’arte e dalla continua ricerca artistica globaleLo spazio aereo diventa elemento fondamentale, è un continuo cambio di prospettiva, un connubio perfetto di dinamismo e plasticità. Kalos Acrobatica Aerea è…
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Luccicanti Esperienze Danzate
Farfalle luminose è tra le performance più famose e richieste per eventi, matrimoni e feste di piazza. E’ il connubio perfetto tra stupore, romanticismo ed effetti di luce. Trampolieri e ballerine danzano come farfalle incantate, nel buio più totale ed emozionano con affascinanti coreografie il pubblico. Questo spettacolo è la scelta ideale per trasformare un evento in grande evento. Non esiste…
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Droga a Francavilla Fontana. I Carabinieri eseguono una misura cautelare nei confronti di 6 persone
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Droga a Francavilla Fontana. I Carabinieri eseguono una misura cautelare nei confronti di 6 persone. Durante la notte del 17 gennaio 2024, a Francavilla Fontana, San Pancrazio Salentino, Ostuni e Carovigno, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana, con il supporto di due unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno, dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Puglia" e di un team dell'Aliquota di Primo Intervento del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 6 persone (di cui 5 in carcere e 1 agli arresti domiciliari), indagate per traffico di sostanze stupefacenti continuato in concorso. Il provvedimento restrittivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, scaturisce dalle attività investigative, supportate anche da attività tecniche, coordinate dalla Procura suddetta e condotte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia francavillese da luglio 2021 a dicembre 2022 nei confronti dei sei destinatari delle misure cautelari, tutti già gravati di precedenti penali e di età compresa tra i 46 e i 64 anni. Nel corso delle indagini, complessivamente, è stato possibile individuare i ruoli ricoperti da ciascun indagato, di cui cinque fungevano da fornitori di stupefacente all'ingrosso in più territori delle province di Brindisi e Bari, mentre un indagato si occupava dello spaccio al dettaglio. Inoltre, sono state documentate diverse decine di consegne di quantitativi ingenti di droga (tra un minimo di 100 gr. fino anche a circa 2,5 kg.), che sono avvenute sempre in luoghi diversi per eludere le indagini. Come emerso infatti durante gli approfondimenti investigativi, alcuni indagati ritenevano di essere pedinati dalle forze dell'ordine. Proprio in tale ottica, allo scopo di eludere le indagini, alcuni degli odierni arrestati hanno anche fatto uso di un casolare apparentemente abbandonato e non nella loro diretta proprietà, al fine di custodire e confezionare riservatamente vari quantitativi di sostanze stupefacenti, le cui singole consegne potevano anche raggiungere un valore di circa 5.000 euro. È stata altresì individuata l'esistenza di diversi canali di approvvigionamento di sostanze illecite, provenienti dalla Lombardia e dall'Abruzzo, in relazione ai quali, i Carabinieri già all'epoca avevano eseguito l'arresto in flagranza di reato per detenzione di stupefacenti di 4 persone ed il sequestro di oltre 10 kg di droga di vario tipo (eroina, cocaina, hashish e marijuana) e 10 kg di sostanza da taglio. Dopo l'avvenuta esecuzione dell'ordinanza cautelare suddette si svolgeranno gli interrogatori di garanzia degli indagati e, quindi, il confronto con la difesa degli stessi.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Brindisi, poca igiene per i pasti delle mense scolastiche: chiusi un ristorante, un bar e un panificio
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Brindisi, poca igiene per i pasti delle mense scolastiche: chiusi un ristorante, un bar e un panificio. Altro blitz dei Nas nei ristoranti e presso i fornitori delle mense scolastiche nella provincia di Brindisi. Individuate irregolarità nello svolgimento delle operazioni di preparazione e stoccaggio di alimenti, oltre che pessime condizioni di igienico-sanitarie e di manutenzione. Come se non bastasse, scoperto anche l’uso di locali privi delle necessarie autorizzazioni. Alcune delle ispezioni sono state effettuate con il supporto del personale del dipartimento di Prevenzione-Sian della Asl di Brindisi. Le verifiche hanno determinato l'immediata chiusura di un ristorante, di due depositi alimentari, di un bar, di un panificio e la contestazione di violazioni di natura amministrativa per diverse migliaia di euro. Le indagini sono ancora in corso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Taranto, blitz antimafia contro i Lucchese
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Taranto, blitz antimafia contro i Lucchese. Lo scorso 4 ottobre, i Carabinieri del R.O.S. hanno arrestato 15 soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e munizioni. Gli indagati erano attivi sul territorio di San Giorgio Jonico (TA). L’indagine avrebbe documentato l’operatività dei Lucchese di San Giorgio Ionico (TA), dediti al traffico e allo spaccio di stupefacenti in una vasta area della provincia di Taranto. Il clan esercitava un controllo pressoché monopolistico del mercato illecito degli stupefacenti, che arrivavano a Taranto attraverso una rete di fornitori delle province di Brindisi e Lecce. Impressionante la rete di relazioni che l’organizzazione era riuscita a costruirsi. Sarebbero coinvolti anche membri delle istituzioni, che, in vario modo, avrebbero favorito gli indagati. L’indagine si è avvalsa anche degli apporti di un collaboratore di giustizia già legato alla cosca di ‘ndrangheta Flachi - Trovato - Schettini, attiva in Lombardia. https://www.youtube.com/watch?v=-bu13O76uy0... Read the full article
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